Da Monet a Sergio Hernandez, le mostre e le collezioni da visitare a Parma
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"Si può esistere senza arte, ma senza di essa non si può Vivere", scriveva Oscar Wilde. Così chi ama l’arte può cogliere una prospettiva di vita, il senso profondo di un’opera, immergersi nelle emozioni di chi l’ha creata, scoprire i luoghi dai quali l’artista ha tratto ispirazione per esprimere la sua creatività.

Questo speciale autunno, con i suoi colori magici e le sue suggestioni, il territorio di Parma e provincia si apre al viaggiatore curioso e aperto a nuovi stimoli culturali, proponendo un ricco repertorio di mostre interessanti.

Si parte con il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci a Fontanellato, non lontano da Parma, straordinaria cornice – fino al 20 novembre 2016 - di un originale ciclo pittorico firmato da Sergio Hernandez, originario di Oaxaca in Messico, figura di primaria importanza nel panorama artistico latino-americano; autore di una produzione multiforme che s’ispira alla natura, dagli insetti alle piante, alla tradizione indigena messicana e all’arte europea, Hernandez ha creato uno stile personale inconfondibile, al confine tra tradizione e innovazione. All’interno del Labirinto della Masone si possono scoprire alcuni dei percorsi creativi esplorati da Hernandez negli ultimi anni. L’affascinante parco culturale vanta anche il più grande labirinto al mondo di bambù, sede di una collezione d’arte permanente, con circa 500 opere che attraversano cinque secoli di Storia dell’Arte, dal XVI al XX.

La Villa dei capolavori a Mamiano di Traversetolo, nella provincia a sud di Parma, ospita la Fondazione Magnani Rocca con la sua prestigiosa collezione che annovera, fra le altre, opere di Gentile da Fabriano, Filippo Lippi, Carpaccio, Dürer, Tiziano, Rubens, Van Dyck, Goya e, tra i contemporanei, Monet, Renoir, Cézanne, sino a De Chirico, De Pisis, 50 opere di Morandi, Burri, oltre a sculture di Canova e di Bartolini. Oltre alle opere permanenti, la Fondazione Magnani Rocca propone fino all’11 dicembre una grande mostra sulla Pop Art italiana, composta da circa settanta opere provenienti da importanti istituzioni pubbliche e prestigiose collezioni private. I nomi degli artisti hanno contribuito a scrivere la storia dell’arte italiana, da Mimmo Rotella a Enrico Baj, a Mario Schifano, per citarne solo alcuni.

Sempre alla Magnani Rocca e sempre fino all’11 dicembre è possibile ammirare anche le celeberrime Ninfee di Claude Monet, provenienti dagli Stati Uniti, insieme ad altri due capolavori del pittore francese considerato il padre dell’Impressionismo.

Nella città di Parma, capitale mondiale della musica e della gastronomia, continuano inoltre le celebrazioni per il Bicentenario di Maria Luigia d’Austria, consorte di Napoleone Bonaparte, vera e propria icona parmigiana, amante della musica, delle arti, delle scienze e delle lettere. Oltre al Museo Glauco Lombardi, che espone testimonianze storiche e artistiche di grande interesse su Maria Luigia d’Asburgo e Napoleone Bonaparte, gli eventi di rilievo della programmazione speciale dedicata all’amata duchessa sono le mostre organizzate dal Comune di Parma, “Ferré e Comte. Grandi interpreti tra moda e arte” fino al 15 gennaio 2017, presso il Palazzo del Governatore e “Nel Tempio della duchessa tra reale e virtuale. Maria Luigia, San Ludovico e gli artisti parmensi”, dal 15 ottobre al 27 novembre 2016 presso la Galleria San Ludovico.

Gli amanti dell’arte in visita a Parma non possono trascurare la Galleria Nazionale nel palazzo della Pilotta, con oltre 700 opere dal Medioevo fino al Novecento. Il percorso espositivo prende il via accanto al monumentale Teatro Farnese per poi articolarsi  in un affascinante itinerario alla scoperta di opere meravigliose di alcuni dei principali protagonisti dell’arte italiana ed europea: dalla “Scapiliata” di Leonardo Da Vinci a “La schiava turca” del Parmigianino, a “La Madonna della Scala” del Correggio, fino ai capitelli di Benedetto Antelami e alle opere di Canaletto e Guttuso, per citarne solo alcuni.

Tra le opere d’arte di Parma figurano infine anche i suoi monumenti, in primis il Duomo, considerato fra le maggiori opere dell'architettura romanica in Italia, con i capolavori scultorei di Benedetto Antelami e gli affreschi del Correggio, e il Battistero dell’Antelami interamente rivestito di marmo rosa di Verona.